19 Gennaio 2024

Influenza e ondata di freddo in arrivo, l’allarme degli esperti

19, gennaio 2024 – L’ondata di gelo attesa in Italia nelle prossime ore, con un crollo anche di 10-15 gradi entro domenica, preoccupa i geriatri. C’è “il rischio di un colpo di coda del virus – avvertono – maggiore nelle fasce più anziane della popolazione e tra chi non ha seguito un adeguato periodo di convalescenza dopo la risoluzione dei sintomi influenzali acuti”. E’ quindi “fondamentale non abbassare la guardia ancora per qualche settimana, perché il virus può colpire a tradimento”.

“Le temperature in discesa possono influenzare la risposta immunitaria innescata dall’ingresso nel naso di batteri e virus”, afferma Francesco Landi, direttore Dipartimento Scienze dell’invecchiamento – Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, past president della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg). “Le vie aeree – spiega – si proteggono grazie al rilascio nel muco di miliardi di minuscole sacche piene di fluido chiamate vescicole extracellulari, che circondano e attaccano gli ‘intrusi’ prima che si addentrino nell’organismo. Tuttavia, è sufficiente una riduzione di 5 gradi della temperatura interna delle mucose nasali per mettere fuori gioco e dimezzare la prima linea delle difese immunitarie che vengono messe in atto nel naso”.

Il dato – riporta la Sigg – è emerso da uno studio recentemente pubblicato sul ‘Journal of Allergy and Clinical Immunology’ dai ricercatori della Harvard Medical School e della Northeastern University, negli Usa, che hanno verificato come un abbassamento di 5 gradi della temperatura dei tessuti interni del naso, dipendente in larga misura della temperatura dell’aria esterna inalata, determini una risposta immunitaria attenuata, con una riduzione del 42% delle vescicole extracellulari secrete dalle cellule nasali quando queste percepiscono la presenza di un agente patogeno. Un altro studio pubblicato sulla rivista ‘Open Forum of Infectious Diseases’ della Società americana di malattie infettive, che ha monitorato l’andamento dell’influenza in Giappone dal 2012 al 2021, ha confermato una maggiore diffusione del virus nelle settimane in cui gli sbalzi delle temperature erano più repentini.

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