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La demenza è una patologia neurodegenerativa la cui incidenza aumenta gradualmente con l’avanzare dell’età. Può comparire tra i 40 e i 60 anni di età, ma è più comune nelle persone anziane.

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La demenza colpisce le funzioni cognitive, ossia i processi mentali che coinvolgono l’acquisizione, l’elaborazione e l’utilizzo delle informazioni, che lavorano insieme per comprendere il mondo, comunicare e prendere decisioni

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Sono funzioni cognitive, ad esempio, l’attenzione, la memoria, il linguaggio, il pensiero, la percezione, le capacità esecutive, la velocità di elaborazione, le abilità visuo-spaziali, il ragionamento e l’apprendimento. La demenza ne comporta una perdita progressiva, rende difficile l’autonomia e interferisce con le normali attività quotidiane.​

La demenza di Alzheimer presenta una serie di sintomi principali, che possono manifestarsi in diversi modi. Tra i sintomi cognitivi più comuni vi sono disturbi della memoria, del linguaggio e dell’attenzione. Inoltre, si possono osservare aprassie, ovvero una ridotta capacità di eseguire correttamente attività motorie precedentemente apprese, nonostante la funzione motoria sia ancora intatta.

Si tratta di un insieme variegato di malattie neurodegenerative che differiscono sia dal punto di vista clinico che patologico. Tuttavia, condividono un comune denominatore: un inizio insidioso e una progressione graduale delle alterazioni comportamentali e del linguaggio.

Anche per questa specifica forma di  demenza, si possono individuare ulteriori varianti che meritano approfondimento. Tra esse si distinguono la demenza a corpi di Lewy propriamente detta e la malattia di Parkinson con demenza.

La demenza vascolare è caratterizzata dalla presenza di una vasta gamma di sintomi neurologici e neuropsicologici che riflettono la diversità delle lesioni cerebrali associate a questa condizione. L’esordio della malattia può avvenire in modo improvviso o insidioso, e il suo decorso può essere statico, progressivo o remittente nel tempo.