16 Gennaio 2024

Studio: nel sistema immunitario la ‘regia’ della memoria e dei ricordi

16, dicembre 2024 – Nel sistema immunitario la ‘regia’ dei ricordi. Uno studio guidato dall’Italia svela che le cellule cerebrali della microglia, il baluardo che difende il sistema nervoso centrale dall’attacco di nemici esterni, traumi o infezioni, hanno anche il compito di guidare lo sviluppo e la maturazione delle aree dell’ippocampo deputate alla memoria. E lo fanno modificando il metabolismo dei neuroni che compongono queste aree. La ricerca, pubblicata su ‘Immunity’, è coordinata da Michela Matteoli, professoressa ordinaria di Farmacologia in Humanitas University e direttrice del Programma di Neuroscienze dell’Irccs Istituto clinico Humanitas alle porte di Milano. Il lavoro aggiunge “un tassello inedito al puzzle sulla relazione complessa tra immunità e sistema nervoso”, una tessera che “potrebbe cambiare il nostro approccio a diverse malattie del neurosviluppo e neurodegenerative, tra cui l’Alzheimer”, è la speranza degli autori.”Abbiamo scoperto – afferma Matteoli – che se il recettore della microglia Trem2 non funziona correttamente, i neuroni della memoria nell’ippocampo presentano anomalie nel loro metabolismo energetico durante lo sviluppo, con implicazioni che si protraggono nel tempo. La scoperta è entusiasmante non solo perché svela una funzione inedita delle cellule della microglia, ma perché sappiamo che difetti nel metabolismo dei neuroni in questa area sono coinvolti in diverse malattie neurodegenerative, tra cui l’Alzheimer. Il fatto poi che mutazioni in Trem2 costituiscano un fattore di rischio per l’insorgenza della malattia, come dimostrato alcuni anni fa da studi di screening genetico su pazienti, suggerisce la rilevanza di questo processo”.

Lo studio, preclinico, è stato condotto in collaborazione con il gruppo di Simona Lodato, a capo del Laboratorio di Neurosviluppo di Humanitas e docente di Istologia ed Embriologia di Humanitas University, Katia Cortese dell’università di Genova e Rafael Arguello del Centro nazionale della ricerca scientifica (Cnrs) di Marsiglia, Francia. Tra i finanziamenti che l’hanno reso possibile un Erc Advanced Grant ottenuto da Matteoli nel 2022 dal Consiglio europeo della ricerca e una borsa postdoc del programma HiPPO di Fondazione Humanitas per la ricerca, che ha sostenuto il lavoro di Erica Tagliatti, prima autrice dell’articolo insieme a Genni Desiato. Negli ultimi anni – spiegano da Humanitas – l’idea del cervello come organo privilegiato dal punto di vista immunologico, isolato dal resto dell’organismo, è stata rivoluzionata. Oggi sappiamo che a partire dalle prime fasi dello sviluppo fino all’invecchiamento il dialogo continuo tra cellule nervose e cellule immunitarie garantisce il funzionamento del cervello e che le sue alterazioni sono anzi coinvolte in molteplici malattie. Protagoniste assolute di questa continua interazione sono le cellule della microglia, le cellule immunitarie che risiedono nel cervello, e in particolare un loro recettore chiamato Trem2, coinvolto in molti processi e identificato già nel 2013 perché quando mutato aumenta il rischio di sviluppare demenza e Alzheimer.

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