7 Marzo 2024

Demenza: cos’è e quali sono i criteri diagnostici

La Demenza consiste nella progressiva perdita delle funzioni cognitive, che comporta una riduzione dell’autonomia e interferisce con le normali attività quotidiane, impattando in modo significativo sulla qualità della vita della persona. Nel DSM V (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) viene definito Disturbo Neurocognitivo e i criteri diagnostici sono:

  1. Evidenza di un significativo declino cognitivo da un precedente livello di prestazioni in uno o più domini cognitivi (attenzione, funzioni esecutive, apprendimento e memoria, linguaggio, funzione percettivo-motoria o cognizione sociale).
  2. I deficit cognitivi interferiscono con l’indipendenza nelle attività quotidiane (es. come minimo necessitano di assistenza nelle attività strumentali complesse della vita quotidiana, come pagare le bollette o gestire i farmaci)
  3. I deficit cognitivi non si verificano esclusivamente nel contesto di un delirium
  4. I deficit cognitivi non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale (disturbo depressivo maggiore, schizofrenia)

Tale disturbo può essere maggiore o lieve in base al grado di decadimento cognitivo e di compromissione funzionale. In generale bisogna specificare la causa sottostante (Malattia di Alzheimer, Degenerazione fronto-temporale, Malattia a corpi di Lewy…) e se è presente un’alterazione comportamentale.

 

Reference:

 

 

BACK
e-MemoryCare è patrocinato da Senior Italia FederAnziani.

Senior Italia FederAnziani

È inoltre sostenuto e promosso da SIN (Società Italiana di Neurologia), SINPF (Società Italiana di Neuropsicofarmacologia), FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), SUMAI ASSOPROF (Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria) e la FNOPI (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche).

SIN SINPF FIMMG SUMAI ASSOPROF FNOPI
Ed è promosso da Up media&health.

up media&health