5 Aprile 2024

Declino Cognitivo Soggettivo e demenza

Il declino cognitivo soggettivo è un presunto precursore della demenza, caratterizzato da un peggioramento percepito della funzione cognitiva senza evidenti problemi di prestazione nella valutazione neuropsicologica. Diversi studi hanno suggerito che può essere associato ad un aumentato rischio di insorgenza di Mild Cognitive Impairment (MCI) o demenza dovuta alla malattia di Alzheimer (AD), (2), ma anche demenza non AD (3); in particolare, gli studi riportano che la presenza di difficoltà auto percepite in pazienti con sindrome di Parkinson sembri associata ad un successivo sviluppo di demenza di Parkinson (3). Pare che in base ai sintomi percepiti si possano sviluppare determinati tipi di demenza. Si pensa, per esempio, che l’AD sia più probabile se una persona sperimenta un declino soggettivo della memoria e se tale disturbo viene poi confermato da un osservatore. È importante precisare, però, che il valore di questi aspetti deve ancora essere convalidato e servono ulteriori dati per confermarlo (4, 5). Infine, altri studi suggeriscono che il declino cognitivo soggettivo può essere più associato a cause non neurodegenerative, come sintomi depressivi, ansia e alcuni tratti della personalità (6).

Il neuroimaging funzionale potrebbe essere sensibile nel rilevare la demenza incipiente e avere la capacità di tracciare il cambiamento correlato alla malattia quando l’eziologia della malattia sottostante rimane poco chiara. Diversi studi hanno trovato delle differenze nella connettività cerebrale e trasmissione del segnale tra individui con invecchiamento fisiologico e individui con declino cognitivo soggettivo. Questi studi propongono un modello funzionale in cui alterazioni della connettività cerebrale possono portare all’esperienza soggettiva del declino. Tali risultati sono ancora poco chiari e sono necessari ulteriori studi (7).

Referenze

 

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